A ciascuna scuola sarà consegnato un premio di 2000 euro
Dal rapporto 2022 dell’ Osservatorio sull’ internazionalizzazione delle scuole e la mobilità studentesca, promosso dalla Fondazione Intercultura e presentato in un incontro online con la partecipazione del segretario generale di Fondazione Intercultura, Roberto Ruffino, del ministero dell'Istruzione, Diana Saccardo, di Marcello Bettoni, Anp, di Nando Pagnoncelli, Ipsos, del presidente della Fondazione Compagnia di San Paolo, main partner dell'edizione 2022 dell'Osservatorio, Francesco Profumo, è emerso che la risposta alla crisi internazionale è l’ internazionalizzazione della scuola italiana.
Il 46% delle scuole intervistate ha dichiarato di avere o aver avuto almeno uno studente in uscita per programmi di mobilità individuale all'estero. Nonostante ciò, per l'anno scolastico 2021/2022 le scuole secondarie di secondo grado hanno segnato un indice di internazionalizzazione mediamente superiore a quello rilevato tre anni fa, si è passati, infatti, da 44 a 46.
Ovviamente, il Covid è stato individuato come principale motivo della mancata partecipazione ai programmi di internazionalizzazione: oltre un quarto delle scuole spiega che molte attività non sono ancora state ripristinate. I docenti in merito alla situazione sanitaria hanno mostrato non poco timore, tanto che nel 28% dei casi hanno diminuito l'interesse verso le attività di internazionalizzazione. C’ è da dire però che l’88% degli studenti , il 70% delle famiglie , il 78% dei dirigenti e il 68% dei docenti continuano comunque ad essere a favore dei programmi di mobilità studentesca.
Oggi, dunque, la mobilità studentesca non è più una scelta o una sfida, ma è entrata pienamente a far parte delle scelte formative degli studenti delle scuole secondarie di secondo grado. Attualmente, sono ancora in pochi rispetto alla popolazione, ma il fatto che il 46% delle scuole abbia dichiarato di aver avuto almeno uno studente in uscita per programmi di mobilità individuale all'estero è molto positivo ed incoraggiante. A causa della pandemia si è registrato un calo del 4% , si tratta comunque di un grande risultato se si tiene conto del fatto che oggi molti Paesi non hanno la possibilità di ospitare lo stesso numero di studenti rispetto al passato. Infatti, rispetto a 3 anni fa, sono diminuiti del 10% in meno i partenti dalle regioni del Nord Est e dell’11% in meno Sud/Isole, addirittura del 15% in meno quelli degli istituti professionali. Sempre a causa della pandemia, si è ridotto il periodo di permanenza all'estero: si è verificata una riduzione dei programmi di durata annuale che si sono trasformati in programmi di durata più breve. Questo ha determinato un lieve aumento dei programmi semestrali e/trimestrali. Le mete più comuni rimangono i Paesi anglofoni, europei e non, ma gli studenti degli istituti tecnici/professionali e dal Nord Est e Centro Italia preferiscono le mete europee non anglofone, in quanto hanno una maggiore capacità ricettiva. Anche il numero degli studenti in arrivo in Italia da altri Paesi ha avuto un calo nel 2021/2022: solo il 19% delle scuole attesta la presenza di ragazzi stranieri ospitati per almeno un trimestre; era il 28% tre anni fa; il 26% sei anni fa. Anche in questo caso sono i programmi annuali a subire un rallentamento, stabili i semestrali/trimestrali. Nonostante il trend negativo delle partenze e degli arrivi internazionali, non cambia l'apprezzamento da parte dei dirigenti scolastici che danno un bell'8,4 in pagella a queste esperienze, giudicate molto efficaci per la formazione interculturale e internazionale degli studenti.
Il numero di scuole che aderiscono ad almeno un progetto internazionale è stabile: 78%. Le scuole più internazionali sono quelle più grandi, con almeno 40 classi e le attività che sostengono maggiormente un'elevata apertura all'internazionalizzazione sono l'insegnamento linguistico extracurriculare e i progetti di mobilità studentesca: le scuole che li organizzano raggiungono in media un indice pari a 55. I valori più elevati si registrano tra IIS e licei (rispettivamente 49 e 48). A livello territoriale, si registra un avanzamento più evidente nelle regioni del centro, il cui indice medio raggiunge quello delle regioni settentrionali (48). Il sud rimane l'area meno aperta alle dinamiche di internazionalizzazione, anche se in continua crescita rispetto al passato. Va sottolineato che l'attenzione della scuola italiana verso le tematiche interculturali e internazionali è in crescita nell'ambito delle lezioni di educazione civica.
Durante l’ incontro di presentazione della ricerca sono stati annunciati i nomi delle 5 scuole secondarie di II grado che si sono distinte per l’ alto punteggio raggiunto nell’ internazionalizzazione:
istituto d'istruzione superiore Majorana-Arcoleo di Caltagirone
liceo Ruggero Settimo di Caltanissetta ○
liceo G.M. Galanti di Campobasso
istituto d'istruzione superiore Leonardo da Vinci - Nitti di Potenza
educandato statale Collegio Uccellis di Udine.
La premiazione delle cinque scuole, a cui sarà consegnato il premio di € 2.000 ciascuna, avverrà giovedì 27 ottobre alle ore 12 presso la sede dell'Acri a Roma in via del Corso, alla presenza del presidente della Compagnia di San Paolo, Francesco Profumo, che ha co-finanziato l'iniziativa, e di un rappresentante del ministero dell'Istruzione.
di ISABELLA CASTAGNA
댓글