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INAUGURAZIONE ANNO ACCADEMICO UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DELL’INSUBRIA


L’Università degli studi dell’Insubria, è un ateneo pubblico, giovane, moderno e dinamico che nasce il 14 luglio 1998, la quale conta sedi situate a Como, Varese e Busto Arsizio.

Grande commozione ieri, 15 novembre 2022, presso la sede di Varese, in occasione della cerimonia di inaugurazione del nuovo anno accademico dove a presenziare è stato il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, accolto con un lungo applauso da una rappresentanza di studenti, dai docenti togati e dai tanti altri ospiti.


Un ingresso alquanto trionfale, accompagnato dalle note dell’Inno di Mameli eseguite dal Chorus Insubriae.

A seguire, dopo i saluti iniziali e dopo aver ascoltato tutti gli interventi di Angelo Tagliabue, Rettore dell’Università degli studi dell’Insubria; Anna Maria Bernini, Ministro dell’università e della ricerca; Vincenzo Salvatore, Docente di Diritto dell’Unione europea presso l’Università degli studi dell’Insubria, che ha svolto la Lectio Magistralis dal titolo “Dall’Europa del diritto all’Europa dei diritti”; Cecilia Pellicanò, Rappresentante del Personale tecnico-amministrativo; Margherita Crespi, Rappresentante degli studenti nel Senato accademico, il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha preso la parola, soffermandosi in modo particolare sull’integrazione: “L’integrazione va costruita continuamente, giorno per giorno, non soltanto perché ora incompleta, ma perché mutano le condizioni e quindi gli oggetti da condurre all’integrazione. Occorre continuare malgrado ogni tanto affiorino illusioni di ritorni indietro, illusioni di tornare a un tempo che non c‘è più di fronte alle sfide che oggi abbiamo in Europa e in ogni parte del mondo». Queste sfide nessun paese è in grado di affrontarle da solo, neppure il più forte economicamente, militarmente e politicamente. Questo è il grande lascito che la generazione dei padri fondatori ci ha consegnato e che è nostro dovere integrare, attuare, costruire giorno per giorno in questo nostro tempo. E per questo è fondamentale il ruolo delle università’’.



di CLAUDIO CASTAGNA


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