Il Governo sta lavorando alla nuova riforma per ottenere nuove immissioni in ruolo di docenti qualificati e formati
Il Governo sta lavorando alla nuova riforma e le relative regole per portare i docenti in cattedra. Sembrerebbe che il vecchio esame di abilitazione sarà sostituito da una lezione simulata al completamento di 60 CFU, acquisiti durante il percorso formativo su materie antropsico-pedagogiche, che aprirebbero tre diverse strade:
Conseguimento di almeno 30 CFU all’università e partecipare alle selezioni a cattedra con il conseguimento di ulteriori 30 CFU con un anno a tempo determinato part-time.
Ottenere 60 CFU già durante lo studio, superare il concorso e svolgere già da subito l’anno di prova (previa valutazione positiva) e giungere alla conferma del ruolo.
I precari “storici” con almeno 36 mesi di servizio, possono accedere direttamente al concorso senza i 60 CFU e abilitazione, e una volta superate le prove possono effettuare l’anno di prova.
“Il Sole 24 Ore” afferma che il progetto a cui stanno lavorando Bianchi e Messa potrebbe rappresentare un punto essenziale della riforma sul reclutamento come prevista dal Pnrr con l'obiettivo di arrivare al 2024 con 70 mila immissioni in ruolo di docenti qualificati e formati per l’incarico.
Sembrerebbe si stia parlando di conseguire i 60 CFU in contemporanea con il percorso “disciplinare” per non allungare i tempi di un anno ma addirittura di far diventare la magistrale triennale.
Si formeranno due graduatorie per ogni classe di concorso: una relativa ai vincitori che possiedono i 60 CFU e l’abilitazione specifica, l’altra sui posti residui di chi ha superato il concorso ma in possesso di 30 CFU, che otterranno gli altri 30 crediti formativi effettuando un anno di lezione part-time per arrivare a 60 CFU.
di CARLO VARALLO
Comments