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La Redazione

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Professione docente maggio 2022


La scuola, sostiene il professore Adriano Prosperi nell’intervista di Renza Bertuzzi, deve rispondere alle sfide del presente. Oggi quella più urgente è sicuramente la guerra russo ucraina e le sue conseguenze.

È per questo che la redazione di Professione docente, la rivista bimestrale diretta da Renza Bertuzzi, ha scelto la guerra come tema centrale di questo numero di maggio, con numerosi approfondimenti sul pericoloso conflitto che si è aperto a febbraio.

A partire dall’esame dell’articolo 11 della Costituzione a cura del professor Francesco Pallante.


Stefano Battilana ci parla dei bambini di guerra, Fabrizio Tonello degli effetti collaterali del conflitto, Marco Morini della manipolazione della storia, Roberto Casati evidenzia cosa stiamo perdendo con i bombardamenti e Giuseppe Candido sottolinea con forza che per ottenere la pace occorre educare alla pace.


Ma oltre la guerra cosa si muove intorno alla scuola in questo ultimo scorcio di anno scolastico?


In questi anni è cresciuta la richiesta di impegno degli insegnanti in attività accessorie all’insegnamento. Il tempo perso dai docenti in pratiche burocratiche che non aggiungono qualità all’attività didattica è definito da Rino Di Meglio una follia.

Un dibattito sulla burocrazia che frena la scuola, organizzato dalla Gilda si è tenuto a Roma il 29 marzo.


Il prossimo esame di stato, è un esame interlocutorio in attesa del PNRR, sostiene Giovanni Carosotti, dopo aver analizzato come si è arrivati alle modalità della prova di quest’anno.


Gianluigi Dotti invece ci conduce con il suo articolo ad esplorare il ruolo delle fondazioni private nella scuola nei mass media e nei social network.


Mentre Alberto Dainese, con una singolare sintesi mette ben in luce con sette parole chiave di cosa avrebbe bisogno la scuola.


Prevenzione incendi, piano evacuazione, costruzione sismica o adeguamento sismico a scuola tutto bene? Continua l’inchiesta sulla sicurezza nelle scuole di Antonio Massariolo


Piero Morpurgo non finisce mai di sorprenderci con la storia della scuola, questa volta ricordandoci le iniziative di Aldo Moro per rendere la scuola laica e introdurre l’educazione civica.


La lettura del libro di Telmo Pievani dal titolo "Serendipità . L’inatteso della scienza", suggerisce a Gianfranco Meloni di continuare a “batterci per una scuola più serendipica, in cui si eviti il conformismo imperante, soprattutto quello della pedagogia main stream; non si scoraggi il pensiero critico; non si ostacoli la libertà d’insegnamento”.


La necessità di mantenere nella scuola il pensiero critico e la libertà di insegnamento è quanto suggerisce Gianfranco Meloni dopo la lettura del libro "Serendipità . L’inatteso della scienza" di Telmo Pievani.


Adriano Prosperi, ancora una volta ospite di questa rivista, ricorda che agli insegnanti si chiede come sempre il ricorso alla ricchezza della loro cultura e alle risorse della loro umanità per essere capaci di essere all’altezza di una professione delicata e preziosa, troppo spesso avvilita e banalizzata da pedagogismi e paternalismi. L’intervista a cura di Renza Bertuzzi.


Massimo Quintiliani ci presenta il programma con cui Pesaro ha vinto il concorso capitale italiana della cultura 2024, vittoria dedicata alla città ucraina Kharkiv.


Il numero si chiude con la recensione a cura di Valentina Berengo del libro “L’oceano. Una navigazione filosofica” di Roberto Casati .


di VALENTINA ZIN

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