Su più di un milione di contratti per il personale docente e Ata, solo ¼ è a tempo determinato.
Numerose sono le disparità tra Nord e Sud: al Nord, numeri record in alcune città. A Milano, Torino, Modena, il doppio dei precari di Palermo, Bari e Napoli.
Marcello Pacifico, la proposta di ANIEF
“Dal 2015, ad oggi, ben due concorsi ordinari, tre concorsi riservati e una procedura straordinaria di assunzioni sono state approntate dallo Stato italiano per assorbire il precariato e rispondere alle denunce arrivata a Bruxelles (dove è pendente presso la Commissione europea ancora la procedura d’infrazione NiF 4231/14) ma le cattedre per il ruolo sono rimaste sempre per la metà vacanti (55.952 l’ultima tornata) e comunque non sempre tutte disponibili, specialmente su posti di sostegno dove il 40% è su posti in deroga. La soluzione proposta da Anief è semplice: estendere alle GPS (le nuove graduatorie provinciali per le supplenze), l’attuale sistema del doppio canale di reclutamento utilizzato per le GAE, con l’assunzione dei precari attraverso le graduatorie per titoli, per il 50% dei posti disponibili. Chi è assunto senza abilitazione avrebbe la conferma del ruolo soltanto dopo la frequenza positiva di un anno di corso di specializzazione universitario da svolgere durante l’anno di prova. Questa proposta trova tutti gli altri sindacati sostanzialmente favorevoli, manca soltanto l’ok del ministro Bianchi e della maggioranza del Governo. Martedì potrebbe essere finalmente la volta buona”.
Anief propone l’assunzione per il 50% dei posti disponibili da graduatorie per titoli da prevedere anche per i docenti di religione cattolica, a seguito di una recente pronuncia del 13 gennaio 2022 della Corte di giustizia europea.
Le richieste di ANIEF
Chiede la stabilizzazione anche del personale ATA e dei facenti funzione DSGA e l’attivazione immediata in organico dei 20 mila posti previsti dal contratto in profili professionali di coordinamento. Ricorda, inoltre, come sia necessario confermare nei ruoli i tanti docenti assunti con riserva a seguito di provvedimenti giurisdizionali che hanno superato l’anno di prova. Per non parlare dei 40 mila contratti Covid in scadenza il cui finanziamento fino a giugno è stato coperto con i fondi del decreto Ucraina ma di cui non si ha certezza per il prossimo anno scolastico.
Una cosa è certa: l’esercito dei precari continua a crescere e pesa sulle casse dello Stato visto che un risarcimento a un precario, in media, costa 30 mila, cifra cui aggiungere ora anche i 500 euro della Carta annuale docenti.
TABELLA
di VALENTINA ZIN
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