top of page

SEGRE: “AD AUSCHWITZ SI VA PER RICORDARE E NON PER DIMENTICARE LA SHOAH’’


In data 19 gennaio 2023, al Senato della Repubblica, è stato presentato il disegno di legge per la creazione di un nuovo fondo a favore delle scuole secondarie di secondo grado per visitare i campi nazisti in occasione della Giornata della Memoria che viene celebrata il 27 gennaio di ogni anno per commemorare le vittime dell’Olocausto.


Durante l’incontro, e prima del via libera unanime di Palazzo Madama di Roma, a prendere la parola è la senatrice a vita Liliana Segre, sopravvissuta al campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau, che ha voluto mandare un messaggio a coloro che faranno visita ai campi di sterminio.


Non sono mai ritornata là dove sono stata prigioniera. Non me la sono sentita’’, racconta la Senatrice Segre. “Una volta fui invitata, nel 1995, c’erano molti personaggi, ma non me la sono sentita. Quando poi ho letto e sentito alla radio la descrizione delle pellicce della regina d'Olanda e di Berlusconi, in quel momento ho pensato: come sono contenta di non aver accettato questo invito. È vero, erano passati 50 anni, ma che a nessuno fosse venuto in mente di non mettere la pelliccia’’, ha raccontato in un aneddoto.


Continuando, la Senatrice Liliana Segre, ha raccomandato a docenti e studenti di assumere un comportamento adeguato al luogo: “Anche oggi la preside di una scuola, che decida di portare i ragazzi a fare questo viaggio, non ha il coraggio di dire che i ragazzi che vanno d’inverno a visitare quei lager, in cui negli anni più freddi del 1900, il 43 e il 44, oltre che ad essere scheletri, erano vestiti con le divise a righe di cotone rigenerati’’. Per questo motivo, Liliana Segre suggerisce ai ragazzi che dovrebbero recarsi in quei luoghi “avendo soltanto la colazione del mattino, avendo un pochino voglia di mangiare’’.


Sul comportamento a volte frivolo degli studenti, la Senatrice afferma: “E a volte questi ragazzi con i selfie sembra che stiano facendo una gita. Io prego e imploro’’ - afferma. “Andate a Lucca, a Gallipoli, in montagna, ad Auschwitz non si fa la gita. Si va silenziosi, come quando il 2 novembre una famiglia affezionata ai suoi defunti va al cimitero’’.


La Senatrice Segre ha terminato il suo intervento raccontando un altro esempio vissuto in prima persona: “Una volta ho visto un gruppo di ragazzi olandesi che andavano in gita a Auschwitz e avevano un grande gelato, la musica alle orecchie e da quel cancello, Arbeit macht frei’, entravano a ritmo di musica, leccando il gelato. Ho dovuto pensare che 6 milioni di morti erano morti invano. Non si va così a fare la gita ad Auschwitz, si va in silenzio, con vestiti adeguati. Non si va in gita, si va come in un santuario anche laicamente, a testa bassa e cercando di ricordare per non dimenticare la Shoah’’.


di CLAUDIO CASTAGNA


 
 
 

Comments


bottom of page