Secondo il Gruppo di lavoro la prima parte dei fondi è stata stanziata in modo molto discutibile
È scontro aperto tra il ministro dell’ Istruzione e il suo Gruppo di Lavoro sui problemi della dispersione scolastica.
Infatti, all’ inizio del mese di giugno, il Gruppo di lavoro ha consegnato una serie di proposte, in modo da utilizzare al meglio i fondi del PNRR per contrastare la dispersione scolastica, ma secondo il Gruppo, la prima parte dei fondi, ovvero 500 milioni, è stata stanziata in modo del tutto discutibile.
La sociologa Chiara Saraceno, facente parte del Gruppo di lavoro, ha sottolineato che gli indicatori dovrebbero essere diversificati e si dovrebbe fare riferimento non solo ai livelli di apprendimento rilevati dalle Invalsi, ma anche ai tassi di istruzione e di disoccupazione della popolazione del territorio e alla percentuale di studenti stranieri o con bisogni educativi speciali.
Il Ministero ha utilizzato criteri molto semplificati, facendo riferimento agli esiti degli apprendimenti e ai tassi di abbandono scolastico, in questo modo i soldi sono pervenuti a scuole che ne avrebbero avuto poco bisogno, mentre a scuole in situazione di disagio non è pervenuto alcun finanziamento.
Precedentemente, il Ministero ha chiarito che ci sono anche altre questioni di una certa urgenza, per le quali le risorse sarebbero dovute essere utilizzate al fine di attivare progetti per sostenere scuole in difficoltà. Ma l’ associazione professionale Proteo Fare Sapere ha sottolineato che per combattere la dispersione scolastica non basta fare solo “progettualità esterna”, ma è necessario intervenire sull’ organizzazione della scuola, partendo dalle condizioni strutturali.
In occasione della presentazione dei dati delle rilevazioni Invalsi, nella mattinata del 6 luglio, il ministro Bianchi ha sottolineato che è importante puntare tutto sull’ autonomia delle scuole, quasi a voler ridimensionare il ruolo del terzo settore.
Il Ministro, attraverso una lettera pubblicata da una testata giornalistica specializzata, ha voluto spiegare in che modo l’ Amministrazione intende utilizzare i fondi. La lettera sembra essere una risposta indiretta al Gruppo di lavoro, che non ha mai avuto risposte da parte del Ministro.
Il rapporto fra il Gruppo e il Ministro è ormai irrimediabilmente compromesso, infatti in alcuni punti della lettera si comprende chiaramente che per il Ministero il lavoro degli esperti può essere considerato concluso.
di ISABELLA CASTAGNA
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