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La Redazione

TRATTAMENTO DI DATI PERSONALI RELATIVI ALLO STATO VACCINALE DEGLI STUDENTI

Relazione annuale del Garante della Privacy


L'Autorità Garante per la protezione dei dati personali (composta da Pasquale Stanzione, Ginevra Cerrina Feroni, Agostino Ghiglia, Guido Scorza) ha presentato il giorno 7 luglio, alle ore 11:00, presso la Sala Zuccari, Senato della Repubblica, la Relazione sull'attività svolta nel 2021.


La Relazione, che cade nell’anno in cui l’Autorità celebra i 25 anni di attività, illustra i diversi e delicati fronti sui quali l'Autorità è stata impegnata nel far rispettare i diritti fondamentali delle persone e i principi alla base della legislazione in materia di privacy, anche alla luce del nuovo Regolamento Ue, e indica i nuovi scenari con i quali si sta misurando la protezione dei dati.


Esaminiamo in particolar modo un punto della relazione cha tratta il tema della scuola:


Il trattamento di dati personali relativi allo stato vaccinale di studenti e famiglie

Un rilevante numero di reclami, segnalazioni e richieste di chiarimenti ha riguardato alcune iniziative, realizzate in ambito scolastico, finalizzate a conoscere, anche indirettamente, lo stato vaccinale degli studenti e delle rispettive famiglie.

Al riguardo il Garante ha inviato una lettera al Ministero dell’istruzione affinché quest’ultimo provvedesse a sensibilizzare gli istituti scolastici in relazione ai rischi per i diritti e le libertà degli interessati derivanti dall’assunzione di tali iniziative. Di tale circostanza si è dato conto in un comunicato stampa (23 settembre 2021, doc. web

n. 9702160) chiarendo, in particolare, che non è consentito agli istituti scolastici conoscere lo stato di vaccinazione da Covid-19 degli studenti, ai quali non è richiesto, quale condizione generale per accedere alle strutture delle istituzioni scolastiche, educative e formative e ai relativi servizi, il possesso e l’esibizione della certificazione verde in corso di validità. Anche con riguardo ai familiari, sebbene, in base a quanto previsto dal d.l. 22 aprile 2021, n. 52, chiunque acceda alle strutture scolastiche, deve possedere ed esibire la certificazione verde Covid-19, le amministrazioni scolastiche non possono trattare informazioni relative all’avvenuta o meno vaccinazione, dovendosi limitare a verificare, mediante il personale autorizzato, il mero possesso della certificazione all’ingresso dei locali scolastici e non potendo, in particolare, conoscere la condizione alla base della quale la certificazione è rilasciata (vaccinazione, guarigione o esito negativo del tampone).

Nella nota inviata al Ministero dell’istruzione, il Garante ha sottolineato che eventuali richieste, rivolte dal personale agli studenti (anche mediante domande generalizzate formulate nei confronti della classe, con invito a rispondere, anche, per alzata di mano), o comportamenti comunque volti ad acquisire informazioni su l'avvenuta vaccinazione degli stessi o dei loro familiari, potrebbero suscitare situazioni di disagio per gli alunni in ragione delle scelte adottate dalle rispettive famiglie. Con l’occasione il Garante ha invitato il Ministero a richiamare l’attenzione dei dirigenti scolastici e del personale docente e non docente sugli effetti di simili comportamenti e sulle rispettive responsabilità, anche sul piano educativo.


di VALENTINA ZIN


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