Si sono da poco concluse le attività scolastiche per migliaia di studenti e per altri ancora no, in quanto sono in attesa dell’ultima prova dell’esame di maturità, ovvero, il colloquio orale che si terrà a breve.
Nonostante ciò, in vista dell’inizio del nuovo anno scolastico 2022-23, iniziano a sorgere delle problematiche e questi riguardano alcuni punti fondamentali, ovvero:
il ritorno a scuola in tempo di Covid;
il sistema di aerazione delle classi.
Soprattutto per quanto riguarda il sistema degli impianti di aerazione nelle classi, una problematica che sarebbe dovuta essere risolta già da molto tempo, ma che purtroppo ad oggi non ci sono stati dei risultati. L’obiettivo sarebbe quello di arrivare a scuola e trovare un ambiente alquanto tranquillo, in modo tale che le scuole possano essere pronte per una ripartenza sicura e soprattutto accogliere gli studenti con serenità. Situazione da non sottovalutare in quanto la variante Omicron 5 continua ad espandersi come una macchia d’olio.
Secondo il Sottosegretario del Ministero dell’Istruzione, Rossano Sasso, il ritardo sarebbe di tre mesi dalla divulgazione delle linee guida sul sistema di aerazione e ventilazione nelle classi.
Il Sottosegretario Sasso, ha affermato: “Una norma di legge pubblicata in Gazzetta Ufficiale il 18 febbraio 2022, la numero 11, prevedeva che entro 30 giorni venissero definite le specifiche tecniche dei dispositivi mobili di purificazione e degli impianti fissi di aerazione, unitamente agli standard minimi di qualità dell’aria negli ambienti scolastici. Stiamo ancora aspettando”.
In conclusione, il Sottosegretario Sasso, ha ribadito che: “I dati sul contagio da Covid-19 sono ancora sotto controllo, ma non dobbiamo farci trovare impreparati di fronte a una possibile recrudescenza della pandemia in autunno. Iniziare l’anno scolastico con tante scuole dotate di impianti di aerazione e ventilazione sarebbe il miglior modo per assicurare la continuità didattica e le lezioni in presenza. Di tempo il ministro Speranza ne ha già perso troppo, è ora di darsi una mossa”.
di CLAUDIO CASTAGNA
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