COMUNICATO STAMPA FLC CGIL
Il Governo, del Documento di Economia e Finanza (DEF), mette in programma la spesa per l’istruzione negli anni 2022-2025 che passa dal 4% del 2020 al 3,5% del PIL.
Vengono messi in cantiere ulteriori tagli per il mondo della scuola e al contempo, si programmano investimenti di guerra per 15 miliardi di euro in più fino al 2026: esattamente i 7,5 miliardi di euro in meno destinati in un quadriennio all’istruzione.
STIPENDI
Si programma una riduzione fino al 2025 per una somma equivalente a più di un punto di PIL.
“Una vera e propria beffa per una categoria di lavoratrici e lavoratori che già soffre di una disparità rilevante rispetto ai colleghi europei e agli altri lavoratori pubblici a parità di titolo di studio e che fatica, con salari già depressi, a recuperare potere d’acquisto di fronte di all’inflazione sempre più elevata”, scrive FLC CGIL nel comunicato stampa.
FLC CGIL: "L'IMPORTANZA DEL SISTEMA D’ISTRUZIONE”
Dopo due anni di pandemia dunque, quando è diventato chiaro a tutti quanto sia fondamentale per il Paese il nostro sistema di istruzione, dopo tanta retorica sulla sua importanza e pochissime risorse per affrontare l'emergenza, si torna esattamente alla stessa logica ragionieristica dei tagli degli ultimi venti anni.
Non possiamo accettarlo. Lo abbiamo detto e lo ribadiamo, ci batteremo contro l'aumento delle spese militari per affermare quelle che sono le vere priorità del Paese in primo luogo l'istruzione e la ricerca. Resta per noi fondamentale l’investimento di risorse nei nostri settori e la questione salariale, per il personale della scuola, che neppure con il prossimo rinnovo contrattuale potrà ritenersi risolta.
di VALENTINA ZIN
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