La FLC CGIL di fronte alle affermazioni del segretario della Lega Matteo Salvini attorno all’autonomia regionale differenziata, ribadisce il proprio NO a qualsiasi ipotesi di regionalizzazione della scuola e dell’istruzione.
Nonostante i tragici momenti che abbiamo attraversato durante la pandemia, in cui è stata evidente la necessità di un governo nazionale di sanità e scuola, si continua a riproporre un argomento che rischia di frammentare i diritti fondamentali di cittadinanza nel nostro Paese: è un tema che una politica responsabile dovrebbe definitivamente abbandonare.
Ricordiamo che la Costituzione prescrive unità e indivisibilità della Repubblica, uguaglianza di diritti civili e sociali – e l’istruzione è fra questi – da garantire in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale indipendentemente dai confini territoriali dei governi locali, uguaglianza di trattamento degli alunni tramite l’uguaglianza di trattamento del personale. E già dai precedenti tentativi di introduzione della regionalizzazione è stato evidente che è un’ipotesi che non vuole né il mondo della scuola e dell’istruzione, né la maggioranza dei cittadini. In questo quadro è inaccettabile la possibilità, delineata in alcune bozze di accordi relativi all'autonomia differenziata, di determinare i programmi di studio, di istituire un reclutamento regionale e definire retribuzioni e possibilità di spostamento da una sede ad un’altra.
La vera emergenza del nostro Paese è la disuguaglianza, chiediamo perciò al governo di perseguire l'obiettivo di rimettere l'uguaglianza al centro dei processi sociali abbandonando la strada dell’autonomia differenziata come strumento populista e demagogico per affrontare malcontenti localistici e ambizioni personalistiche.
di CLAUDIO CASTAGNA
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