Basta solo un tampone antigienico
Già dall’ inizio del 2022 le misure contro il covid -19 sono state ridotte, tanto che si è arrivati alla decisione di eliminare il Green Pass , infatti è solo necessario per accedere a strutture sanitarie. Ci si chiede però cosa accadrà in futuro. A parlarne il responsabile della sanità di Fratelli d’ Italia, Marcello Gemmato: “C’è stato un approccio ideologico alla gestione della pandemia, non ci si è mossi in punta di scienza. Ci sono state due tendenze: una oltranzista di chi, come dico scherzando, vaccinerebbe anche i peluche dei figli, e un’altra di stupidi che considerano il vaccino acqua sporca o addirittura veleno. Tra iper chiusuristi e complottisti stiamo nel mezzo, con la scienza. Sul Green Pass abbiamo sempre detto che non si trattava di una misura sanitaria, non partiva da principi scientifici. Lo dissi anche in Parlamento e mentre lo spiegavo in aula altri ridevano: Fauci ha sostenuto già mesi fa che il vaccinato può contagiarsi e contagiare perché nella mucosa della bocca e nelle fosse nasali non ci sono immunoglobuline. Successivamente abbiamo visto che era vero, la gente si infettava comunque. E non lo diceva un medico o un farmacista di provincia ma lui. Il Green Pass dava quindi una falsa sicurezza”.
Poi ha proseguito: “Siamo contrari a questo certificato. Punto. Se si vuole verificare se una persona è infetta si fa un tampone antigenico e si capisce. Tanto è vero che quando noi abbiamo assistito alla Camera al giuramento di Mattarella non ci hanno chiesto il Green Pass. Ci hanno fatto un tampone rapido di nuova generazione. Cioè, il legislatore che aveva introdotto il Green Pass poi non lo usava”.
Anche per quanto riguarda l’ obbligo vaccinale, la posizione di Gemmato è critica: “I dati ci dicono che la mortalità per il Covid riguarda persone dai 65 anni in su. La strategia vaccinale dovrebbe mettere in sicurezza gli anziani e chi ha problemi di salute. Vaccinare i bambini di 6 anni non ha avuto senso. Va bene raccomandare, non mettere più obblighi e infatti non bisogna rinnovare quello che riguarda il personale sanitario, in scadenza il 31 dicembre”.
In merito alla quarta dose ha affermato:“Va bene raccomandare, non mettere più obblighi e infatti non bisogna rinnovare quello che riguarda il personale sanitario, in scadenza il 31 dicembre”.
Dunque, ci si auspica che verrà adottato un atteggiamento più morbido: “Le mascherine, con il distanziamento, l’igiene delle mani e in generale le norme di buona condotta sanitaria sono utili, e del resto negli ultimi due anni non abbiamo praticamente avuto influenza. Partendo da qui, bisogna valutare la circolazione e decidere se consigliarle e dove. In ospedale quindi sarebbe auspicabile che si mettessero quando si entra in reparti dove ci sono persone fragili. Magari non in ortopedia ma in terapia intensiva”.
Gemmato ha poi concluso:“Saremo pronti ma a partire dai dati scientifici, ci si affida a loro per prendere decisioni. Non seguiremo le virostar, ma scienziati con impact factor alto e magari le linee di indirizzo già prese in altri Paesi. Noi siamo sempre stati gli ultimi a riaprire, altri, come l’Inghilterra, sono ripartiti prima. Perché abbiamo avuto una posizione ideologica e non scientifica. E infatti siamo tra i primi al mondo per mortalità e letalità”.
di ISABELLA CASTAGNA
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