Il sindacato Anief sostiene che si deve fare attenzione alle criticità che potrebbero ereditare dai vecchi ITS
Si è tenuto un incontro tecnico promosso dall’Ufficio di Gabinetto del MIM sui nuovi ITS Academy che andranno a sostituire i già preesistenti ITS.
Le nuove strutture, che hanno la finalità condivisibili di finalizzare la formazione dei diplomati a dei percorsi legati alle realtà lavorative del territorio, potrebbero però rischiare di ereditare dagli ITS già attivati le criticità emerse in questi anni. Da qui l'intervento del sindacato.
Gianmauro Nonnis, vicepresidente e segretario generale Anief, ha affermato che “le differenze di sviluppo economico e del settore tecnologico-produttivo tra le aree del nord e del sud Italia hanno fatto sentire il loro peso anche nella riuscita dei percorsi. Oltre a questo gran parte degli istituti coinvolti hanno avuto un serio problema di governance, infatti in alcuni di questi la Dirigenza scolastica è stata spesso data in reggenza per più periodi, lo stesso dicasi per la figura del DSGA”.
Inoltre nello standard organizzativo minimo previsto dal DM 89 non è presente la rappresentanza della società scientifica nazionale, né tantomeno sono previste rappresentanze della società civile/sindacale.
Secondo un altro componente della delegazione Anief, Daniele Maggiore, “in questi anni si è reso evidente più di un problema sull’offerta formativa, a partire dal legame con le realtà produttive del territorio. Avviare percorsi di formazione su settori privi di reale sviluppo significa formare persone destinate a cercare lavoro altrove, magari attratti dalle migliori prospettive di altre aree geografiche, generando così una nuova fuga di cervelli. Una possibile linea di sviluppo per l’offerta formativa potrebbe essere avviare i percorsi nei settori dei materiali smart/innovativi, così come sulle nanotecnologie o produzioni di manufatti utilizzando le tecnologie di stampa 3D, settori che spesso non necessitano di grandi strutture logistiche né di grandi quantità di materie prime o energie”.
Limitare le Academy ai già 6 macrosettori esistenti: Efficienza energetica; Mobilità sostenibile; Nuove tecnologie della vita; Nuove tecnologie per il Made in Italy (Sistema agroalimentare, Sistema casa, Sistema meccanica, Sistema moda, Servizi alle imprese); Tecnologie innovative per i beni e le attività culturali-Turismo; Tecnologie dell'informazione e della comunicazione, significa rimarcare una presenza che esiste già negando risorse a settori di sviluppo molto promettenti, ma soprattutto attualmente non valorizzati.
Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale del sindacato Anief, “ai sensi dell'art 8 c.2 legge 99/2022 le Academy, sulla scia di quanto già previsto per gli ITS, individuano le risorse, anche umane, per la formulazione dei percorsi. Ne nasce un problema di rappresentanza lavorativa che deve essere affrontato prima della partenza dei corsi. Per il personale scolastico impegnato si chiede: l’esonero dal servizio o integrazione delle ore dei corsi all’interno del proprio monte ore curricolare; il riconoscimento giuridico del servizio docente e assistente: in questo momento sia per il personale scolastico che per i formatori esterni la proposta contrattuale è di prestazione d’opera col solo riconoscimento economico; la rappresentanza negoziale del personale impegnato. Si deve infatti partire dal presupposto che il personale docente appartiene alle categorie STEM per le quali è difficile spesso trovare persone con il titolo specifico, al punto che lo stesso Ministero è stato costretto a indire concorsi riservati in tempi brevi. La penuria di personale qualificato porta inesorabilmente al sovraccarico del personale già esistente e spesso a pressioni affinché i docenti si rendano disponibili”.
Comments