Al via già dal 7 febbraio 2023 e proseguirà fino a sabato 11 febbraio, presso il Teatro Ariston di Sanremo, il Sessantatreesimo Festival della musica italiana, condotto da Amadeus, affiancato dal cantante Gianni Morandi e da alcune co-conduttrici, tra cui Chiara Ferragni, Paola Egonu, Chiara Francini e Francesca Fagnani.
Proprio quest’ultima, giornalista e conduttrice televisiva, nota nella conduzione del programma “Belve’’, durante il corso della seconda serata del Festival ha parlato dell’importanza della scuola nelle aree più fragili del Paese, riportando alcune parole raccolte nel carcere minorile di Nisida, a Napoli.
“Lo Stato dovrebbe combattere la dispersione scolastica e la povertà educativa, dovrebbe garantire pari opportunità almeno ai più giovani. È una questione di democrazia, di uguaglianza, su cui si fonda la nostra Repubblica. Lo Stato dovrebbe essere più attraente, più sexy dell’illegalità’’.
“Hanno picchiato, hanno rapinato, hanno ucciso. Alla domanda “perché l’hai fatto?” però non trovano risposta; risposta che vorrebbero avere, che cercano, che abbozzano, ma la risposta non esce, perché è inutile cercarla così, lo sanno, bisogna andare al giorno prima, alla settimana prima, al mese prima, alla vita prima. Hanno 15 anni e gli occhi pieni di rabbia, occhi pieni di vuoto. Hanno 18 anni e lo sguardo è perso oppure è sfidante”.
“Hanno occhi che chiedono aiuto, senza sapere quale aiuto, senza sapere a chi chiedere aiuto. La scuola l’hanno abbandonata, ma nessuno li ha mai cercati, non la preside, ma neppure gli assistenti sociali che o non ci sono o sono troppo pochi per certe periferie, e le madri e i padri, quelli che c’erano non ce l’hanno fatta”.
E racconta di come la scuola dovrebbe essere la soluzione: “Quando ho intervistato adulti finiti in carcere, per reati gravissimi, ho chiesto loro: “Cosa cambieresti della tua vita?”. Quasi tutti mi hanno dato la stessa risposta: “Sarei andato a scuola”, perché se nasci in quel quartiere, in quel palazzo o da quella famiglia, è solo tra i banchi di scuola che puoi intravedere la possibilità di una vita alternativa a quella già scritta per te da altri”.
In conclusione al monologo, la giornalista e conduttrice Fagnani, ha affermato: “Se non faremo in modo che chi esce dal carcere sia meglio di come è entrato, sarà un fallimento per tutti. E se non ci arriviamo per civiltà, per umanità, per rispetto dell’art. 27 della Costituzione, arriviamoci per egoismo. Conviene a tutti che quel rapinatore, quello spacciatore, una volta fuori cambi mestiere”.
di CLAUDIO CASTAGNA
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