Dati riportati dall’Associazione per lo sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno (Svimez)
Secondo quanto riportato dallo Svimez (Associazione per lo sviluppo dell’Industria nel Mezzogiorno), ad oggi l’Italia conta molti territori dove, oltre al tasso di povertà educativa che resta molto alto, anche la scuola riscontra delle difficoltà. Secondo alcuni studi, al Centro-Nord il tasso di abbandono scolastico registra il 10,4% e nel Mezzogiorno il 16,6%. Inoltre, lo Svimez ricorda che se lo scorso anno per non aver raggiunto la soglia minima delle presenze a scuola sono stati bocciati circa 83 mila studenti, a breve si potrebbe rischiare un raddoppio.
Il Presidente nazionale Anief, Marcello Pacifico, in merito ai dati riportati dallo Svimez ha affermato: “Questi dati ci dicono che chi governa il Paese e la scuola ha il dovere di dare delle risposte. Si parla tantissimo di altre realtà altrettanto difficili, ma non di povertà educativa. Giusto ieri si è approvato un decreto che con 150 milioni triennali, derivanti dal Pnrr, introduce i tutor e gli orientatori: può essere d’aiuto, ma non basta. Accanto a questo provvedimento è fondamentale, anzi indispensabile, approvare altre disposizioni già con il decreto Pnrr quater: la conferma dell’organico aggiuntivo di almeno 40mila docenti e Ata, le immissioni in ruolo sui posti vacanti, lo sblocco della mobilità del personale. Si tratta di richieste che facciamo da tempo, ma che diventano propedeutiche all’obiettivo. Altrimenti, uno-due insegnanti a scuola tutor o orientatori non potranno fare molto”.
Infine, Pacifico, conclude: “Fatto ciò sarà poi importante legiferare per reintrodurre le compresenze, gli organici maggiorati nelle zone di maggiore dispersione e presenza di alunni stranieri, il tempo pieno non più come opzione ma come obbligo, il ritorno al tempo scuola, alle sedi e alle presidenze precedenti alla riforma Gelmini. Senza questi accorgimenti, il declino e il gap tra Nord e Sud non potrà che aggravarsi, ancora di più se dovesse essere approvata la riforma dell’autonomia differenziata, il cosiddetto ddl Calderoli che la Lega vuole fare diventare legge in tempo record”.
di CLAUDIO CASTAGNA
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