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SCUOLA, ANIEF: AUMENTO DELL’ORGANICO DI DIRITTO DI SOSTEGNO


Aumenta l’organico di diritto di sostegno: nell’anno scolastico in corso si è arrivati a 117.170 i posti, con un incremento di 11 mila cattedre rispetto allo scorso anno, così come previsto dall’articolo 1, comma 960, della legge 30 dicembre 2020, n.178; dall’inizio del prossimo anno scolastico, il 2023/24, sono inoltre previsti 9.000 posti in più per attuare immissioni in ruolo, mobilità e supplenze. La decisione è stata resa nota dal ministero dell’istruzione e del merito che con il decreto n. 272 del 17 ottobre scorso, di concerto con il Mef e il ministero per la PA. Nell’arco del triennio 2022/24 sono previsti anche 6.446 cattedre di potenziamento specifiche sempre per il sostegno. Le regioni con più posti di sostegno sono la Lombardia (17.043), la Campania (14.917), la Sicilia (13.137) e il Lazio con 11.788. Le regioni italiane con meno cattedre di sostegno sono la Basilicata (1.121) e il Molise (appena 725). A questi numeri occorre aggiungere 93 mila cattedre di sostegno in deroga, pari al 44% dei posti in organico funzionale, soglia che è persino superiore nell'infanzia, dove si contano il 55,6% dei posti destinati a supplenza al 30 giugno, pari a 11.222 in deroga su 8.952 posti in organico di diritto.

Secondo Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief, “quello che non si legge nel decreto e il ministero si guarda bene dal divulgare è che c’è una mole di posti di sostegno, quasi pari a quella collocata in organico di diritto, che continua ad essere gestita con modalità delle deroghe: sono quasi 100 mila cattedre in organico di fatto, che pur essendo nel 90% dei casi libere e vacanti vengono considerate per legge utili solo alle supplenze annuali fino al 30 giugno dell’anno successivo. È una vergogna, tutta italiana, un affronto anche alla Carta sociale europea, che va assolutamente rivista, perché incide fortemente sul diritto allo studio degli alunni con sostegno ed è alla base dell’altissima percentuale di cambio continuo degli insegnanti che affiancano gli alunni disabili”.

Per superare la stortura, il sindacato Anief ha proposto un emendamento al decreto legge n. 176 Aiuti quater fatto pervenire al Senato, proprio per rivedere la formazione dell’organico di sostegno trasferendo in organico di diritto tutti i posti in deroga confermati per due anni scolastici consecutivi. “La continuità didattica e la piena integrazione dei 300 mila alunni con disabilità non sono dei concetti teorici o effimeri, ma passano per la cancellazione dei posti in deroga: sono dei concetti alla base anche dei vincoli ai trasferimenti del personale di ruolo, ma che poi vengono traditi nella definizione degli organici dal Ministero per il personale precario per ragioni di risparmio della finanza pubblica. Poiché anche il ministro dell’Istruzione Giuseppe Valditara solo pochi giorni fa ha detto di volere riformare il sostegno nelle nostre scuole, confidiamo nella sensibilità dei senatori perché la richiesta venga tradotta in una norma di legge”, conclude Pacifico.

EMENDAMENTO ANIEF AL DL 176

  1. Organico di sostegno in organico di diritto dopo due anni

All'articolo 13, si inserisce l’articolo 13-bis (Disposizioni in materia di Istruzione)

Sono rivisti criteri per la formazione dell’organico di sostegno di cui all’articolo 15, comma 2 della legge 8 novembre 2013, n. 128, con la trasformazione dei posti in deroga attivati ai sensi dell’articolo 9, comma 15 della legge 30 luglio 2010, n. 122, per due anni scolastici consecutivi, in organico di diritto, in deroga ai contingenti autorizzati di cui all’articolo 1, comma 201 della legge 13 luglio 2015, n. 107.

Motivazione: la disposizione garantisce la continuità didattica degli insegnanti di sostegno indispensabile per assicurare una piena integrazione degli alunni con disabilità; in ossequio al disposto di cui alla L. 104/1992 e alla sentenza della Corte Costituzionale n. 80/2012, è necessario eliminare qualsiasi limite all’organico dei docenti di sostegno, la cui consistenza deve necessariamente essere adeguata alla popolazione degli studenti in situazione di disabilità e ricomprendere, senza eccezione alcuna, la deroga al rapporto 1:2 per tutte le situazioni certificate di grave disabilità. Per quanto riguarda l’impatto finanziario, non vi sono maggiori oneri per la finanza pubblica, in quanto i posti vacanti e disponibili sono messi nel novero del ricambio del turn-over, mentre i supplenti con contratti annuali (al 31 agosto) per giurisprudenza acclarata, devono avere lo stesso trattamento economico e giuridico dei docenti di ruolo; inoltre si continua ad applicare l’invarianza finanziaria di cui all’articolo 15, comma 1, della legge 128/13 nonché il raffreddamento della carriera disposto nelle ricostruzioni di carriera dei neo-assunti di cui al CCNI del 4/8/11.


di CLAUDIO CASTAGNA




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