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SCUOLA: I PUNTI DI FORZA DELL’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO

Il Dossier di UNSIC


Da quando l’alternanza scuola-lavoro è diventata obbligatoria, coinvolgendo anche i licei, sono aumentate le voci dissidenti rispetto all’estensione dello strumento e al suo renderlo necessario nel percorso scolastico dello studente. Numerosi professori e non pochi intellettuali sulle pagine dei giornali hanno spiegato all’opinione pubblica che l’istruzione dovrebbe essere finalizzata principalmente a far diventare gli studenti dei cittadini-modello in senso lato, anziché esclusivamente dei lavoratori.


PUNTI DI FORZA DELL’ALTERNANZA SCUOLA-LAVORO


L’APPRENDIMENTO PRATICO

Tra gli aspetti positivi dell’alternanza scuola-lavoro c’è l’apprendimento pratico, direttamente “sul campo”, di ciò che si studia a scuola o di qualcosa di nuovo. È indubbiamente proficuo poter toccare con mano lo sviluppo delle nozioni apprese in classe attraverso le lezioni degli insegnanti o a casa attraverso libri e altri supporti. Il proprio bagaglio personale viene comunque arricchito, acquisendo nuove skill che un giorno potrebbero essere utili nel mondo del lavoro. In sostanza s’imparano nozioni nuove;


L’ORIENTAMENTO

L’alternanza scuola-lavoro funge da periodo di orientamento: permette, cioè, ad uno studente di comprendere se sia davvero interessato alle competenze che sta apprendendo, scartando quei settori o quelle mansioni che non ritiene per lui soddisfacenti. È un modo anche di maturare consapevolezza di se stesso e delle proprie abilità.


I CONTATTI CON L’AZIENDA

Affrontare un’esperienza di alternanza scuola-lavoro assicura contatti con aziende, eventualmente utili per futuri sviluppi lavorativi. Appena diplomati, alcuni studenti potrebbero essere selezionati da aziende interessate ad assumerli o ad includerli tra i propri consulenti.


MAGGIORE OPPORTUNITÀ DI LAVORO

Una prima indagine specifica di Almalaurea e Almadiploma, diffusa nel 2019, attesta che ad un anno dal diploma, il 20,2 per cento di quanti hanno svolto l’alternanza scuola-lavoro è stato richiamato dall’azienda in cui ha realizzato tale attività, con prevalenza di diploma di istituti tecnici (23,3 per cento) e professionali (24,8 per cento). Una seconda indagine, presentata nel 2020, rileva che ad un anno dal titolo, tra i diplomati del 2018, il 18,9 per cento di quanti hanno svolto l’alternanza scuola-lavoro è stato richiamato dall’azienda in cui ha effettuato tale attività, sempre con prevalenza dei diplomati tecnici (27,4 per cento) e professionali (32,6 per cento). Inoltre, tra quanti hanno svolto attività di alternanza scuola-lavoro durante gli studi e risultano occupati ad un anno dal diploma, il 32,5 per cento dichiara di lavorare nell’azienda presso cui ha svolto tale esperienza (il 32,9 per cento tra i tecnici e il 32 per cento tra i professionali). Ad un anno dal diploma è più diffuso il lavoro non standard (prevalentemente a tempo determinato), mentre a tre anni è più diffuso il contratto a tempo indeterminato. Altre indagini non sono state effettuate a causa dello sconvolgimento determinato dalla pandemia.


RAPPORTO CON IL “MONDO ADULTO”

L’alternanza scuola-lavoro permette di stabilire rapporti con persone adulte ed esperte, che sono già nel mondo del lavoro da tempo. Un modo per capire che la componente umana ha un ruolo centrale in ogni luogo di lavoro.



di VALENTINA ZIN

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