In vista dell’imminente apertura delle iscrizioni scolastiche per l’anno 2023/2024 il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha scritto una lettera indirizzata alle famiglie degli studenti:
“Cari Genitori,
è stata diffusa in questi giorni la circolare per le iscrizioni dell’anno scolastico 2023/2024. Le domande potranno essere presentate dal 9 al 30 gennaio 2023.
Desidero perciò condividere con Voi alcune riflessioni per accompagnare la prossima scelta degli studi, da parte delle Vostre figlie e dei Vostri figli, dopo la scuola secondaria di primo grado.
Sono infatti convinto che sia fondamentale, tutti insieme, sostenere le nostre ragazze e i nostri ragazzi in questa decisione, consapevoli dell’impatto del percorso scolastico e formativo sul loro progetto di vita personale e professionale. In tal senso, occorre prima di tutto riconoscere e valorizzare le loro passioni, le loro predisposizioni e i loro desideri, sicuri che ogni giovane porti in sé abilità e attitudini.
Il dovere allo stesso tempo più delicato e importante della scuola e della famiglia è proprio questo: ascoltare con pazienza, intelligenza e profondità i ragazzi per scoprire i loro talenti; aiutarli a decidere non sulla base di semplici emozioni, del sentito dire di amici e adulti, bensì sulla base di conoscenze concrete raffrontate con la matura consapevolezza delle proprie abilità e potenzialità.
Il nostro compito è star loro vicini, rispondendo, chiarendo, informando e, soprattutto, facendo loro toccare con competenza critica i vantaggi e gli svantaggi che provengono da qualsiasi scelta.
Allo stesso modo, la scuola, attraverso i docenti, ha la responsabilità di accompagnare la decisione di ciascuno al fine di realizzare al meglio i talenti di ognuno.
Il Ministero con la sua “Scuola in chiaro” (https://cercalatuascuola.istruzione.it) mette già a vostra disposizione dati che possono essere utili per una scelta consapevole. Stiamo lavorando, inoltre, anche a una specifica Piattaforma per l’orientamento che sarà riservata a questo compito strategico. Per adesso, senza alcuna pretesa di esaustività, mi permetto di allegare alcune statistiche relative alle prospettive occupazionali dei diplomati, ovvero al rapporto tra percorsi formativi e occupabilità, e alle principali tendenze del mercato del lavoro.
Sono certo che, come sempre, saprete accompagnare nella decisione le Vostre figlie e i Vostri figli, favorendo la loro crescita personale, civile, culturale e professionale.
Nello spirito di una “grande alleanza” auguro perciò a tutte le studentesse e a tutti gli studenti, con l’aiuto di Voi genitori e il supporto dei docenti che li hanno seguiti in questi anni, di fare le scelte più conformi ai loro sogni, ai loro talenti e ai loro progetti di vita.”
Il mercato del lavoro
Per quanto riguarda il mercato del lavoro italiano, nel 2022 sono stati siglati, in tutto, quasi due milioni e mezzo di contratti (2.495.050). Il 4,5% circa ha riguardato persone con un diploma di liceo, il 55% con un diploma di istituto tecnico, il 40,5% con una qualifica o un diploma professionale. Per esempio, la più grande regione italiana per popolazione, la Lombardia, nel 2022 ha assorbito quasi 22.000 diplomati di liceo, quasi 270.000 diplomati di istituti tecnici, e quasi 188.000 diplomati o qualificati professionali (fonte: Unioncamere).
A dare infine un quadro orientativo sui fabbisogni del mercato del lavoro in termini di competenze professionali è l’Osservatorio DataLab di Assolavoro che, nell’ultimo rapporto (del 2022), indica quali sono i 30 profili più richiesti dalle aziende, sull’intero territorio italiano. Profili che sono i seguenti:
analisti di dati, sviluppatori software, esperti di intelligenza artificiale, tecnici energetici, tecnici dell’edilizia e geometri di cantiere, architetti e ingegneri, addetti e responsabili contabili, creatori di contenuti per social media, tecnici elettromeccanici e meccatronici, progettisti di impianti elettrici, addetti al controllo qualità, agenti commerciali e immobiliari, esperti di commercio elettronico, addetti all’assistenza clienti, addetti di call center e receptionist, elettricisti industriali e civili, operai specializzati in macchine a controllo numerico, saldatori, operatori taglio laser, manutentori termoidraulici, montatori meccanici, operai edili specializzati, operai addetti al confezionamento, responsabili magazzino, carrellisti con patentino.
In definitiva, c’è una grande richiesta di figure con competenze tecniche: alcune provenienti da un istituto professionale (per esempio, manutentori termoidraulici), altre da un istituto tecnico (per esempio, tecnici meccatronici, geometri di cantiere), altre ancora con formazione universitaria (architetti, ingegneri), compresi i diplomati degli Istituti Tecnici Superiori (ITS). Sono molto richieste le nuove professioni dell’ambito digitale e informatico, ma è ancora alta la domanda di tecnici, progettisti, geometri, come anche molto richiesti sono tuttora gli operai specializzati.
Cresce la richiesta di competenze tecniche
A conferma di questo scenario, il Sistema Informativo Excelsior (Unioncamere e ANPAL) attesta che, nel 2021, per il 36,4% delle assunzioni di cui avevano bisogno, le imprese hanno dichiarato difficoltà di reperimento. Tale quota sale al 37,7% per le professioni intellettuali e scientifiche, al 41,4% per le professioni tecniche, al 48,4% per i dirigenti e al 51,6% per gli operai specializzati. Le figure di più difficile reperimento sono risultate essere fabbri ferrai, artigiani e operai specializzati del tessile e dell'abbigliamento (65,5%), costruttori di utensili e assimilati (65,8%), fonditori, saldatori, lattonieri, calderai, montatori carpenteria metallica (66,2%).
Sono risultati difficili da reperire anche gli ingegneri in generale (47,8%), i tecnici della gestione dei processi produttivi di beni e servizi (57,1%) così come gli specialisti in scienze matematiche, informatiche, chimiche, fisiche e naturali (57,2%), i tecnici della distribuzione commerciale (58,7%) e quelli informatici, telematici e delle telecomunicazioni (59,2%). Per i laureati nei vari indirizzi di ingegneria e per quelli nelle discipline medico-sanitarie, circa la metà delle assunzioni previste dalle imprese sono state difficili da realizzare; una quota del 48,3% riguarda i laureati e i diplomati ITS negli indirizzi di meccanica, meccatronica ed energia; sussistono difficoltà anche a reperire personale qualificato negli indirizzi edile e meccanico (53,6% per entrambi).
di VALENTINA ZIN
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