Atteso per oggi, presso il Ministero del Lavoro, il tentativo di conciliazione
Lo sciopero nazionale della scuola del 6 maggio, proclamato dai sindacati Cub Sur, Cobas Scuola, Usb, Unicobas e Cobas scuola Sardegna, Saese, Anief, stando ai primi dati pubblicati dal Ministero, avrebbe coinvolto l1% del personale della scuola.
Il coordinatore nazionale della Cub, Alfonso Natale, ha sostenuto che: “La protesta è solo all’inizio”.
L’elenco delle rivendicazioni è lungo: “Si devono subito aprire cantieri in ogni scuola per metterle a norma. Servono la stabilizzazione immediata dei precari, il rinnovo del contratto con consistenti aumenti salariali per il personale il cui stipendio è fermo da troppi anni, l’internalizzazione dei servizi affidati all’esterno e la stabilizzazione del personale Covid (docenti e Ata)”.
In merito, anche il segretario nazionale dell’Anief, Marcello Pacifico, ha dichiarato: “Dopo il riuscito sciopero di ieri ci dichiariamo già ora pronti ad un altro stop: Anief andrà avanti con la mobilitazione fino a quando l’assurda riforma del reclutamento e della formazione-valutazione degli insegnanti, inclusa nel Pnrr, non sarà pesantemente cambiata in Senato”.
Nel pomeriggio di oggi, è atteso presso il Ministero del Lavoro il tentativo di conciliazione, richiesto dei sindacati rappresentativi.
Molto probabilmente questo tentativo non dovrebbe avere nessun riscontro: durante la giornata di oggi o domani, si dovrebbe venire a conoscenza di una nuova data scelta appositamente dai sindacati del comparto scuola per un ulteriore sciopero.
di CLAUDIO CASTAGNA
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