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La Redazione

SEZIONE RONDINE: SPERIMENTAZIONE NELLE SCUOLE. SIGLATO IL PROTOCOLLO D’INTESA

Miur: “Siglato l’accordo che vede l’impegno del MIM nella promozione di Sezione Rondine e la diffusione del Metodo Rondine nelle scuole italiane’’


Siglato l’accordo che vede l’impegno del MIM nella promozione di Sezione Rondine e la diffusione del Metodo Rondine nelle scuole italiane, anche attraverso la creazione di reti nazionali e internazionali Una sperimentazione che rimette al centro la relazione educativa docente-discente e forma gli studenti alla trasformazione creativa dei conflitti, una scuola inclusiva che promuove la cultura della pace e del dialogo

«Nel corso degli anni il Metodo Rondine si è rivelato utile ed efficace nella costruzione di un dialogo costruttivo tra docente e studente, per la serenità dell’ambiente scolastico, nel contrasto al bullismo e nella creazione di un ambiente accogliente che favorisca l'apprendimento. Per questo sono felice di rinnovare l'intesa tra il Ministero dell'Istruzione e del Merito e Rondine: i metodi educativi e l'approccio didattico proposti si inseriscono pienamente nel progetto cui ho iniziato a lavorare sin dal primo giorno del mio incarico di Ministro: valorizzare il merito nella scuola italiana, creando le condizioni perché tutti i ragazzi possano far sbocciare i loro talenti individuali sulla base delle proprie qualità». Così Giuseppe Valditara, Ministro dell’Istruzione e del Merito, in occasione della firma del Protocollo d’intesa sulle sezioni Rondine, avvenuta ieri a Roma alla presenza di Franco Vaccari, Presidente di Rondine Cittadella della Pace, e di una delegazione dell’associazione. L’accordo è teso a promuovere i valori del dialogo, dell’inclusione, della convivenza pacifica, della cittadinanza attiva e digitale, a favorire la diminuzione della dispersione scolastica e agevolare la lotta al bullismo e alla violenza nelle scuole, per promuovere uno sviluppo rispettoso dell’ambiente attraverso le più avanzate tecnologie amiche della natura, coerente con la missione di Rondine e del MIM. Tutto ciò al fine di potenziare la dimensione della formazione come condizione irrinunciabile e affermare una visione condivisa della persona e della famiglia umana verso una cultura del dialogo e della pace. Sezione Rondine è una sperimentazione che rimette al centro la relazione educativa docente-discente, per uno sviluppo umano integrale. Un triennio o un quinquennio sperimentali che le Scuole secondarie italiane di secondo grado potranno attivare al fine di proporre un’offerta educativa e formativa centrata sul Metodo Rondine per la trasformazione creativa dei conflitti. «La firma del Protocollo tra Ministero dell’Istruzione e del Merito e Rondine Cittadella della Pace – ha sottolineato Franco Vaccari, Presidente dell’associazione – è un passo avanti nella sperimentazione e attuazione del Metodo Rondine, un metodo certificato e validato ogni anno, nelle scuole italiane, lì dove è necessario favorire habitat relazionali per generare un clima capace di disincentivare la dispersione e l’abbandono, individuando nella scuola il luogo prediletto alla costruzione di relazioni di fiducia che portino lo studente a un personale percorso di crescita». Alla firma, oltre a due studenti di Rondine, presente anche Alberto Belli Paci, figlio della Senatrice Liliana Segre, la quale nel 2020 ha rilasciato a Rondine la sua ultima testimonianza pubblica. Sezione Rondine oggi raccoglie il testimone della sua memoria continuando a promuovere l’impegno contro l’indifferenza di cui la Segre è stata promotrice per tutta la sua vita. Un metodo maturato dall’esperienza ultraventennale di Rondine Cittadella della Pace, che ogni anno forma giovani provenienti da Paesi in guerra o in situazioni post-belliche che accettano di convivere col “nemico” per superare le ragioni dell’odio e tornare nei propri Paesi come leader di pace. Sono oltre 300 i giovani internazionali che si sono formati al Metodo Rondine applicato poi dal 2016 per la prima volta al percorso formativo degli adolescenti italiani, attraverso il progetto «Quarto Anno Rondine (QAR)», riconosciuto dal Ministero come percorso di sperimentazione per l’innovazione metodologico-didattica (DM 500/2015). La Sezione Rondine, avviata nel 2021 grazie alla collaborazione con le scuole della Provincia di Arezzo e dell’Ufficio Scolastico Provinciale e Regionale, rappresentati alla firma del Protocollo dal dirigente Roberto Curtolo, oggi vede già 37 classi in 25 scuole in 15 regioni e oltre 500 docenti formati al Metodo Rondine in tutta Italia. La Sezione Rondine Le parole chiave di Sezione Rondine sono: relazione, conflitto e gruppo classe. La relazione vissuta, scambiata e rigenerata costantemente tra docente e alunno, dove il conflitto non è visto come una minaccia ma come condizione ordinaria e risorsa potenziale per una maggiore coesione del gruppo classe, il quale così diventa un laboratorio sull’umano accedendo a ogni tipologia di dinamica relazionale. Le Sezioni Rondine sono il frutto di un lavoro di co-progettazione dei docenti che, tenendo conto dell’identità dell’Istituto scolastico e dei bisogni specifici del territorio, definisce un percorso scolastico/educativo che permetterà a ogni studente di abitare i conflitti in maniera generativa e positiva, con attenzione alla specificità del contesto, anche attraverso l’operato del tutor di classe. Docenti e tutor di classe sono le due colonne portanti della sperimentazione: facilitatori relazionali che sanno guidare gli studenti nella conflittualità, accelerazione e complessità di questo mondo, con sguardo globale e cura per il proprio territorio di appartenenza. Autonomia e rispetto, libertà e responsabilità “cuciono” la dimensione individuale a quella collettiva e creano le basi per una nuova comunità educante che rimette al centro la scuola. Il percorso didattico denominato “Percorso Ulisse” integra l’apprendimento delle nozioni cognitive (cognitive skills) con le abilità trasversali (soft skills) e quelle che aiutano ad affrontare la quotidianità (life skills). Ogni disciplina intrecciata all’altra interroga e guida gli studenti a comprendere chi sono (per mettere a fuoco i propri punti di fragilità e forza e la creatività nel trasformare i conflitti), cosa possono dare (per sviluppare servizio e cura) e cosa possono fare per se stessi e per gli altri (per sviluppare la propria vocazione professionale), in una ricerca del proprio progetto futuro che apra più opzioni di essere e di fare.

di LA REDAZIONE

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