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LA SCELTA DEL SOSTEGNO VA FATTA PER VOCAZIONE, NON COME RIPIEGO

Le parole del Sottosegretario all’Istruzione dopo la vicenda dell’alunno disabile deriso dalle maestre in chat


In una scuola di Roma, un bambino con disturbo dello spettro autistico è stato deriso in chat da alcuni insegnanti. A tal proposito Rossano Sasso, Sottosegretario all’Istruzione, ha avuto un primo colloquio telefonico con la mamma del bambino per manifestare la propria solidarietà e la vicinanza delle Istituzioni.

La donna è apparsa ancora molto scossa dalla vicenda e restia a far tornare suo figlio a scuola, nonostante per lui sia molto importante stare in mezzo ai compagni e andare avanti nel suo percorso formativo.


Giungono parole forti e piene di significato dal profilo Twitter di Sasso, che commenta la vicenda:


“Chi insulta, maltratta o deride uno studente non merita di insegnare, soprattutto se è un docente di sostegno e l'alunno è disabile.

#maestre così non ci dovrebbero nemmeno entrare a #scuola

Chi non è in grado di educare e istruire, cambi mestiere”.


Sasso ha inoltre chiesto all’Ufficio Scolastico Regionale del Lazio di acquisire tutte le informazioni necessarie a capire la dinamica dei fatti per accertare eventuali responsabilità.


“Non è tollerabile la presenza nei nostri istituti di insegnanti senza alcuna attitudine per svolgere una professione tanto delicata. Evidentemente va rivisto qualcosa nei meccanismi di valutazione e selezione di chi aspira a ricoprire il ruolo di docente di inclusione e sostegno e non solo. C’è bisogno di persone realmente motivate, che intraprendano questa strada per vocazione e non come ripiego. Lo dobbiamo ai nostri ragazzi e ai loro genitori e agli stessi docenti”.


di CARLO VARALLO


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