Chiarimenti MUR
Il Ministero dell’Università e della Ricerca ha pubblicato la Nota N. 488 del 16 gennaio 2023 avente come oggetto ‘Permanenza in servizio del personale docente fino al settantesimo anno di età. Chiarimenti’.
Il MUR nella nota sottolinea la permanenza in servizio dei docenti fino al termine dell’anno accademico nel quale compiono il settantesimo anno di età viene garantita a domanda dell’interessato, a prescindere dall’anzianità contributiva. Tale diritto è riservato al personale già di ruolo.
La permanenza in servizio non rappresenta un vincolo per chi la richiede: i docenti interessati, nei prossimi anni accademici, potranno quindi presentare istanza di cessazione ai fini del pensionamento, con i termini e le modalità che saranno annualmente indicate, alla pari di ogni altro docente che matura i requisiti per il pensionamento. In assenza di istanza di cessazione, la domanda di permanenza in servizio già presentata continuerà ad avere effetto fino al compimento del settantesimo anno.
Esempio 1: docente che compie 67 anni a ottobre 2023. L’interessato può quindi presentare ora istanza di permanenza in servizio fino al 2025/2026, anno accademico in cui compirà 70 anni (ottobre 2026). Nella finestra di gennaio/febbraio 2024 l’interessato potrà presentare istanza di cessazione per andare in pensione al 1° novembre 2024, così come potrà fare nella finestra di gennaio/febbraio 2025 per cessare dall’impiego il 1° novembre 2025. Se non farà istanza di cessazione nel 2024 né nel 2025, l’istanza di permanenza in servizio presentata nel 2023 sarà valida per tutto il triennio.
Esempio 2: docente che compie 67 anni a novembre 2023. Posto che l’interessato può accede alla pensione di vecchiaia già dal 1° novembre 2023, non deve presentare istanza di permanenza in servizio, perché al 31 ottobre 2023 avrà ancora 66 anni. Quindi l’istanza di permanenza in servizio dovrà essere presentata nel 2024 e il docente potrà permanere in servizio fino 2026/2027 compreso.
di VALENTINA ZIN
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