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PERSONALE ASSENTE: I DOVERI DEI DOCENTI SULLE ORE DI SUPPLENZE

Alcuni docenti ad inizio anno scolastico si rendono disponibili


Tra i tanti problemi della scuola rientra quello della sostituzione del personale assente, soprattutto per i docenti,a causa della diminuzione degli insegnanti disponibili in orario di servizio e del mancato rinnovo dei contratti covid.


Per risolvere il problema, molte scuole ricorrono alle ore che ad inizio anno scolastico alcuni docenti mettono a disposizione: il numero massimo di queste ore non può essere più di sei a settimana, per quanto riguarda il pagamento si attinge al FIS, Fondo integrativo d’istituto.


Spesso queste ore a disposizione non sono stabilite dai docenti su base volontaria, ma dal Dirigente scolastico e dal proprio staff: dunque, in questo modo, un insegnante può ritrovarsi nel proprio orario di servizio due ore in più. Ci si chiede se il loro svolgimento diventa allora obbligatorio e se i docenti si possono rifiutare di effettuare una supplenza fuori dal proprio orario di servizio ma in coincidenza con una di queste ore stabilite dall’alto.

Va precisato che a livello normativo non c’ è nessun riferimento chiaro e che il CCNL non affronta la questione in modo univoco: pertanto, si deduce che non vige nessun obbligo al di fuori del proprio orario di servizio. In molte scuole a tutti gli insegnanti è richiesto di dare almeno due disponibilità orarie per le supplenze: in molti istituti, infatti, si crea la cosiddetta ‘Banca ore’, in base ad un regolamento deliberato dal Collegio Docenti.

Il docente che effettua una supplenza durante un’ora a disposizione viene pagato per il servizio eccedente svolto oppure può recuperare l’ora di lavoro effettuata, ottenendo un permesso breve, in questo caso, occorrerebbe un accordo tra dipendente e dirigente sulla procedura di recupero, basandosi sulla regola del buon senso e della collaborazione da entrambe le parti: (dirigenziale e docente).


di ISABELLA CASTAGNA


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